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“Il gruppo Amici Romani Della Sindone è la logica conseguenza e il frutto del lavoro che da circa quindici anni svolgo intorno alla Sindone e della sindonologia. Lavoro che si configura principalmente nello studio e nella ricerca personale, ma anche nella condivisione, nella divulgazione e soprattutto in quell’azione di evangelizzazione da molti chiamata “pastorale”. Il gruppo ha ereditato una dicitura che il compianto dottor Carlo Goldoni, medico ematologo romano, aveva coniato indicando un gruppo di persone (ricercatori, studiosi, professori) che periodicamente accoglieva nella propria abitazione proponendo loro delle conferenze introduttive, nella forma di un itinerario sistematico, storico e soprattutto scientifico.

Il dottore fu uno studioso della Sindone e del Sudario di Oviedo, e per molti anni si impegnò nella ricerca e nella divulgazione. Egli, in modo generosa e signorile, accogliendo le persone nella propria casa, metteva a servizio di chiunque le proprie competenze, conoscenze e, soprattutto, la propria serietà scientifica. Sulle orme di colui che gli era stato maestro nella ricerca sindonologica, Goldoni sosteneva l’estrema necessità di far conoscere la Sindone e di muovere l’interesse intorno ad essa. Nel 2008 Carlo Goldoni morì nella propria abitazione che aveva trasformato, anche fisicamente, in un laboratorio di ricerca sindonica.

Partendo da quella esperienza significativa, insieme con la signora Assunta Grimaldi Di Maio, si pensò di continuare le iniziative divulgative e di radunare, per quanto fosse possibile, in un modo amichevole tutti coloro che, a vario titolo, si interessano della Sindone e si propongono di farla conoscere a un pubblico sempre più vasto, non solo di credenti.

Il nome del gruppo indica anche l’area geografica nella quale le persone che vi partecipano vivono e principalmente operano. È evidente che i confini di una città, di una regione o di una nazione stessa oggi risultano essere, per tanti versi, obsoleti e anacronistici. In un mondo globalizzato, dove la maggior parte delle comunicazioni avvengono “in rete” le prospettive di lavoro culturale e scientifico, e anche della pastorale, risultano stravolte. Questi cambiamenti riservano dei risvolti estremamente positivi. Infatti si sono create numerose e impensabili vie di comunicazione e di arricchimento reciproco. Si tratta di sfide che la Chiesa è invitata ad accogliere, utilizzando questi nuovi canali di comunicazione e di conoscenza nel miglior modo possibile. Il fatto che la maggior parte dei partecipanti al gruppo risieda a Roma, o nei dintorni, permette maggiori opportunità di frequentazione, di conoscenza e di confronto.

La frequentazione, più o meno assidua, fra professori, ricercatori, scienziati, ha fatto emergere l’esigenza di un confronto sempre maggiore e ha evidenziato l’importanza del dibattito e del dialogo sereno affinché ciascuno possa accrescere le proprie conoscenze. La curiosità è un motore necessario per il progresso scientifico, così come lo studio, il più possibile diretto, delle fonti.

Quali sono gli obiettivi che si prefigge il gruppo Amici Romani della Sindone?

  • Approfondire la conoscenza del Telo Sindonico a tutti i livelli: scientifico, religioso, culturale.
  • Sostenere i giovani studiosi nella ricerca.
  • Intercettare esponenti del mondo ecclesiale, della cultura, credenti e non credenti, esponenti di altre religioni, per progettare e condividere esperienze di ricerca.
  • Incrementare il lavoro condiviso fra studiosi di diversi ambiti: la Sindone è un argomento che può essere trattato solo in modo multidisciplinare.
  • Collaborare in progetti concreti.
  • Condividere la comune passione per la verità e per la ricerca scientifica.

Siamo guidati dal desiderio di una collaborazione attiva, in un clima di rispettosa amicizia. Si tratta dunque, di un progetto di carattere culturale, per un serio confronto scientifico, oltre che spirituale. Per permettere a un progetto come questo di realizzarsi è necessario porre alla base quella “cultura del dialogo” che il beato Paolo VI così bellamente descrisse nella sua prima enciclica Ecclesiam Suam. Solo il dialogo attenua le contrapposizioni, rivela le posizioni aiutando a non vedere nemici ovunque, ma a riconoscere il vero nemico, che è colui che impedisce il dialogo e che è avversario della Verità e della Pace.

Gli Incontri

Amici romani della Sindone ha organizzato vari cicli di incontri e di conferenze, occasioni di confronto, di approfondimento e di studio.

Nel 2010 il ciclo di conferenze Accanto alla Sindone presso la Pontificia Accademia Alfonsiana.

Nel 2014 una serie di incontri, itinerante, intitolata Volti da Riscoprire in occasione del provvisorio ritorno della famosa Immagine Edessena nella Chiesa di San Silvestro in Capite.

Nel 2015, con il patrocinio dell’Ufficio della Pastorale Universitaria della Diocesi di Roma il ciclo di conferenze Sindone: verità ed enigmi.

Nel 2017, presso la Pontificia Accademia Alfonsiana, il ciclo di conferenze La Sindone: un mosaico di ricerche. Anche questo ciclo di incontri è stato realizzato con il patrocinio dell’Ufficio della Pastorale Universitaria della Diocesi di Roma.”

Don Domenico Repice

Iniziative Passate